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come il maggior numero dei cittadini possa ridursi alla condizione d’esseri pensanti: gli possiamo oggi rispondere che la questione è risoluta coll’istituzione delle biblioteche popolari, la quale ora si è fatta quasi cosmopolita: in Inghilterra, in Alsazia, in Francia, in Germania, in Prussia, in Svizzera... e fino in Algeria si radunano libri pel popolo.
Le biblioteche popolari dell’Alsazia non sorgono soltanto nelle grosse città, ma pur anco nelle campagne, e fino fra l’Alpi e in alcuni luoghi ove manca il camposanto e la chiesa non mancano i libri popolari. Il bibliotecario del Grand Trait dovette porre un deposito di libri nei casolari della montagna, e constata ch’essi son letti da più che ventimila alpigiani.
Alcuni piccoli comuni industriali ed agricoli contano quasi i lettori col numero dei loro abitanti, a questo santo contagio dello studio si diffonde dappertutto ed assale i soldati delle guarnigioni e persino quegli uomini che paiono più chiusi alla benigna influenza del vero.
Nei dintorni di Thann i taglialegna, ai quali la neve vieta di lavorare, usavano raccogliersi nell’osteria dove sprecavano guadagno; ora dopo che si fondò una biblioteca, si danno convegno nella casupola d’un operaio che legge una storia ad alta voce: essi crescono in sapore e risparmiano il loro danaro.
Obiezioni e risposte.
Non sono mancate obiezioni contro le biblioteche circolanti.
L’onorevole cav. Galanti, uno dei più benemeriti membri della lega trevigiana che presero a