Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/116

Da Wikisource.

97

Cornovaglia avranno soffratta1 di me, siccome elli ebbero al tempo dello Amoroldo, quando io diliverai loro e loro terre di vile e di laido servaggio. Allora si dipartiro sanza più dire. E lo re Marco che era sopra loro, quando udì questo, molto si rallegrò di grande allegrezza. Quando venne la mattina, Tristano fe’ sembianti di cavalcare. Fe’ ferrare cavalli e somieri. Valletti vegnono di giù e di su: chi porta freni, chi selle: il tremuoto era grande. Il re s’adirò forte del partire di Tristano, e raunò baroni e suoi cavalieri, e mandò comandando a Tristano che non si partisse sotto pena del cuore sanza suo conmiato. Tanto ordinò il re Marco, che la reina ordinò e mandolli a dire che non si partisse. E così rimase Tristano a quel punto, e non si partì. E non fu sorpreso nè ingannato, per lo savio avvedimento ch’ebbero intra lor due.


Qui conta d’uno filosofo, lo quale era chiamato Diogene.


NOVELLA LXVI.


Fue uno filosofo molto savio, lo quale avea nome Diogene. Questo filosofo era un giorno bagnato in una troscia d’acqua, e stavasi in una grotta al sole. Ales-

  1. avranno soffratta. Avranno bisogno. Soffratta, voce antica, val mancamento, penuria, bisogno.