Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/123

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tu ch’io ho figliuoli picciolini, li quali mi convien nodricare: vuoi tu ch’io li abbandoni? non sarebbe ragione. Ahi quanti piccioli figliuoli ho a nutricare! Figliuol mio, non posso star più teco. Non ti rammaricare, ch’io non ti ho tolto neente: chè ciò che tu hai perduto non era tuo. Perciocchè ciò che si può perdere, non è propio. E ciò che non è propio, non è tuo.


Come il Soldano, avendo bisogno di moneta, volle coglier cagione a un giudeo1.


NOVELLA LXXIII.


Il soldano, avendo bisogno di moneta, fu consigliato che cogliesse cagione a un ricco giudeo ch’era in sua terra, e poi li togliesse il mobole suo ch’era grande oltra numero. Il soldano mandò per questo giudeo, e domandolli qual fosse la migliore fede: pensando, s’elli dirà la giudea, io li dirò ch’elli pecca contra la mia. E se dirà la saracina, et io dirò: dunque perchè tieni la giudea? Il giudeo udendo la domanda del signore, rispose così; messer, elli fu un padre ch’avea tre figliuoli, et avea un suo anello con una pietra preziosa, la miglior del mondo. Ciascuno di costoro pregava il padre ch’alla sua fine li lasciasse questo anello.

  1. volle coglier cagione a un giudeo; cioè volle trovar occasione di procedere contro a lui.