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588 le confessioni d’un ottuagenario.

memoria, se non all’ossequio, alla compassione della patria, e raccogli fra le braccia questa vedova infelice, questi innocenti orfanelli che la mano di Dio proteggerà, guidandoli per mari e per terre fino alla soglia della tua casa!... Quand’essi picchieranno umilmente alla tua porta tremino di commozione i vostri cuori!... Che non ci sia neppur bisogno di pronunciare i vostri nomi!... Io vi farò conoscenti l’uno dell’altro, io vi spingerò l’uno all’altro fra le braccia! Ma il pensiero di Giulio aggiunga e non tolga dolcezza alle vostre lagrime!...»

Così finiva di scrivere il mio sventurato figliuolo, e morì il giorno appresso fra le braccia della moglie. Costei non sapeva decidersi a partire da quel continente malaugurato, nel quale riposavano i suoi più cari. S’attardò a Saladilla, per quanto gli insorgenti le permettessero di tornare a Buenos-Aires per imbarcarsi: vi tornò finalmente nel giugno, ma la sua vitalità era già corrosa da un cancro immedicabile. I Martelli scrivevano di averla veduta piegarsi sulla tomba ogni giorno più colla rassegnazione d’una martire; soltanto piangeva di abbandonar i suoi figliuoli, ma consolavasi col pensiero che affidati a tali amici, essi sarebbero giunti a salvamento nella famiglia del padre loro. Le parole ch’ella aggiunse di suo proprio pugno, sotto il giornale di Giulio, furono e saranno sempre inondate dalle mie lagrime ogniqualvolta le leggerò.

«Padre, diceva ella, mi rivolgo a voi, perchè altro padre, nè fratello, nè parente io ho più sulla terra; soltanto due figliuoletti mi siedono ora sulle ginocchia, che domani giocheranno su una tomba. Padre mio, divisi da tanto mondo, pure l’affetto o morti o vivi, ne congiungerà sempre. Io ho amato il vostro Giulio come lo amaste voi; ora egli mi chiama dall’alto dei cieli, ed io per volontà di Dio son la prima a seguirlo. Oh perchè non ho potuto bearmi almeno una volta, delle vostre venerabili sembianze? Sco-