Vai al contenuto

Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/134

Da Wikisource.

— 126 —

126

avrebbe permesso mai un tale decadere di una persona della famiglia. Che cosa opporre?... Egli aveva ragione.

Così ripresi la vita monotona e triste del paesello, assistendo giorno per giorno al lento, ma inflessibile, progredire degli anni. Né al mio tormento, mancava l’altro — ancor più, ancor più insopportabile! — ^ della certezza di vedermi sfiorire, senza che sulla mia diseredata esistenza fosse disceso mai, splendente e vivificatore, il raggio della passione. Mi sentiva sana, forte, vibrante, pronta a subire le sacre imposizioni della Natura; mi sentiva nell’anima mille orgasmi ardenti, ed echi confusi di desideri indefinibili, che mi davano, spesso, la tortura di una lacerazione. Mi sentiva donna — con tutte le esigenze ed anche le follie della donna. Comprendeva di essere così, come doveva essere la vergine spartana, maturata all’amore, pronta a cadere nel possesso dell’uomo, che la sceglieva nel manipolo, dopo le prove del circo.