Vai al contenuto

Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/256

Da Wikisource.

― 248 ―

che io, a lungo, smarritamente, vi scriveva, indirizzandole or qua, or là, ove il caso della vostra elezione vi sbalestrava! ... Non mai, io credo, poema epistolare di passione fu più veemente, e più stranamente soggetto alle peripezie della politica militante! ... Nelle mie lettere, certo, dovevano echeggiare dei grandi gridi e dipingersi delle grandi visioni ... dovevano suonare a campane doppie tutti i richiami e tutti i ricordi, perchè voi, malgrado tutto, malgrado anche la vostra abituale serenità di conquistatore, uso alle vittorie sentimentali, ve ne trovaste così eccitato, e così rimescolato, che sempre me ne rimeritaste con altrettante e non meno accese lettere. Ma come io vi amava, in quel tempo, Riccardo ... Come, ancora, io mi affondava cieca ed immemore, entro il dolcissimo vortice della mia passione!...

Così, come nessuno dubitava, voi tornaste alla Camera ad a Roma, più forte ancora e più completamente vittorioso. Io, che aspettava quell’ora