Pagina:Le dicerie sacre.djvu/102

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D i c s r fli I. jj rompano. Finiflimo colore, pretiofiflimo fangue , mirabilillìma Pittura . Erano due volte tinte in grana le cortine del Santuario, ma non già colorite del fangue di Chrifto. Era ordito in trame d’oro,e d'argento il velo del Tempio, ma non già riccamatodel fangnedi Chrifto. Erano à pai colori liftati i padiglioni del Rè Affilerò ; ma noa già fregiati del fangue di Chti- fto. Era variata alla diuifa la vefta, ckc fece.* Giacob à Giufeppe . Era fparfa di fquilletre d'oro, e di melagrane quella del fommo Sacerdote . Era contefta per mano virginale di finif- lima porpora quella di Chrifto iftclTo j Mjj non perciò quefta , nè quelle giunfero à tanto honore , che tocche fòdero pur d'vna mano di quefto colore, ò bagnate, e molli d’vna gocciola fola del fangue di Chrifto. Agg’Ugnej perfettione alla finezza di quello colore l’im* perfettione de gli ftromenti, con cui fù maneggiato; Conciofia cofa , che gli ftromenti imperfetti fogliano accrefcerc l’eccellenza della_» «peratione. Perciò accrebbe loda al valore.» di Sanfone l’bauere /confìtti i Filifteicon vn»^* vili/Gma mafcella. Perciò accrebbe ftupore al miracolo di Chrifto l’hauere illuminato il Cicco convnfozzirtìmo fango. Però accrefcej gloria alla gloria di quefto gran Coloritore 1’. tauer dipinta rna imagine così bella con iftro- menti guadi. E con clic ftromenti Kà egli for> mata la bellidima imagine della Chiefa fua_j l ftromenti infami, flagelli, e patiboli ; onde tra- liendo dalla vita la gloria , dalla ignominia 1’- honore, dalla mortela vita, viene ad accrc- féer le merauiglie della Pittura fua. Volete i pe- nelliiecco i chiodi. La tauoletca: ecco la croce.

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