Pagina:Le dicerie sacre.djvu/107

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9* L a P i t r r n a'. Nerone il crudele la propria imagine forine» ta di fmifurata grandezza neglihorti Lamani, ma quindi à poco tocca da rn fulmine la vid«_» con gran pane degli botti cader combutta. Porto il ritratto di quello Rè pietofo frà le fauille ardenti d’rnaaccefa pira, non pur non incenerile, ma ì guifatiel rogo di Mosè rimane.» illefa, & inconfumabile dentro l'arfura. Era fi lungamente affaticato vn Pictor goffb(fjuo!eg« già la Greca Poefia} in lauorando due tauole^, nell’rna delle quali haueua l'inondamento di Oeucalione dipinto, nell'altra l'incendio di Fetonte . Da coftui richiedo l’oracolo,qual prezzo , ò pagamento fu (Te à quefta fua fatica premio,e guiderdone conforme, rifpofe fcherzan- do. Poiché l'rna contiene materia tjj fuoco , c l'altra d’acqua , l'rna è degna dell'acqua, l’altra merita il fuoco. Ecco ecco Satanaflo, Pittori (come fù dettojdi poco ralore, che duej yolte con ogni fua induftria rapprefcnta in terra l’imag'ne del peccato, l'vna in tempo di Noè,l’altra in tempo d'Abraamo. Omnisquip. fi caro ccrruftrat vi*mfu/un. Erano quefte si come due tauole dipinte per mano diabolica.*», delle quali fperaua egli vn gran guadagno, e prerendeua rna r cca mercede. Et ecco.che dal giufto giudicio di Dio fono amendue appunto nel medefimo modo condannate, l’vna all'acqua , l’altra al fuoco . Ecco il dilnuio vniuer- fale , & ecco l’incendio Gomorreo, onde l’vna abforp*, l'altra abbracciata rimangono. Pittore fciocco , chehà cercato fempre audacemente dipignere à concorrenza con Dio, ali«_* fui pitture fi rede, che nè il furore del fuoco, che tutte le cofe diftrugge, nè la piena dell' acque,