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Pagina:Le dicerie sacre.djvu/131

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oaduto Cotto il deltriero era flato prefo da Ra. mani; Se egli mollo si dall'aria nobile del fem- biante, come dall’hauer intefo efiir r nipote del Rèdi Numidia, donatogli vn bel Cauallo, ma ricca Collana , vri’Anello d'oro , & vna Vefla di Porpora,mandollo libero à MaflinilTa.Quafi che lalbcralttà d'vn Capitano terreno polTa parisonarfi con quella di D.o , quafi che la rob 1 d'/na flirpe Barbara polla coi-traforli à quella di Sano a. Bada per certo è la compa- rat one ; Ma [ ar »oi Carlo voglio pcr-bora io tallomigliare à qutfto giimue, à cuiaggua- fliare ben con ragione vi p te te , non folo per honorata prefenza, ma per ('opere generofe Che vi fia flato dalla diuina cortefia donato vn Cauallo, ci ) può vederli cl iaramente nelle vo. lire armi, uellequali altro non fi dipinge , che vn Cauallo fenza fieno, antich'lfima infogna della famofa famiglia di Sauoia. Et quefto dirò io che fia il voftro Srato; Cauallo magnanima, e feroce, ma Causilo indomito, e sfrenato per. cicche à guifa di Bucefalo non fi lafcia ma- neggiare da altra mano, che da quella d’Alef- fandro; anzi come quello di Sciano, imparento del morfo ftraniero, fcuote ogni altra foma, e licalcitraà tutti coloro,che lo vogliono fog- giogare. Onde gli poffono ben conuenire quelle parole del Patriarca . Fiat Don ctluber invi4, cer afte sin femit* mordati vngulai equi , vt cad.tt afctnfor titts retrt. Poiché à chiunque hà taluolta per l‘addietro tentato di premergli iltergo, parche fi fia oppoflofempre qualche intoppo quafi fatale, che gli hà pottaco piti tofto precipitio, che l’acquifto . Quefto c il Cauallo commetto a! volito gouer- no,