Pagina:Le dicerie sacre.djvu/176

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Diceria II. 167 Gioue, i Prciicipati à Matte, le Poterti al Sole , le Virtù à Venere , gli Arcangioli à Mercurio, gli Angioli alla Luna; E fe la Luna ri* fpondc alla terra , Mercurio con Saturno all’acqua, Venere con Gioue all’ aria, il Sole eoa Marre al fuoco,anche l’huomo cou le Tue qualità à i mentcuati elementi non fenza armoni* ca (immerria cotrilpoode. Non mi mancherebbe modo oltracciò da dim olir are come apparto apparto tutte leconditioui di quel Mondogrande in quotlo picciolo compiutamente.* s’sdunino. E direi,che fe qnello fù ciearo fenza materia da Dio ; anche quello riceue l'elle- re di nulla. Se in quello le tenebre erauo fopra la (àccia dell’Abbido ; anche quello ori fu* ìafcimetuo tiene i lumi ferrati: Se in quello urono fatti i due luminati maggiori ; anche_> i.uedo incomincia trà le falce ad aprir gir oc- ihi. Se in quello la terra concepii femi, che la fanno germinate, anche quedo prende il latte dalla nutiice, & acquida appoco appoco le forze. Se in quello apprefe Adamoda^ Dio a nominargli animali, facondo l’eder loro , anche quedo impara dalla balia à balbettate i nomi delle cofe. Se in quello fù data all’- huomo rirtù di crefcere, e moltiplicate, e po- "teftà di pafeer/ì delle frutta del Paradifo; anche quedo s’auezza pian piano à maouere i padì, & à gurtare i vari fapoti de’cibi. Se in quello i pri» mi nofiri padri fubito traboccarono nel pecca- 1 to ; anche quedo, mentre c bambino , ad ogni picciola fpinta inciampa. Et aggiugnerei di più, che la prima (implicita di quello rifponde alla fanciullezza di quedo la moltiphc«tione all’- adplefeenza, il procreiloalla giouentù , il vigore I