Pagina:Le dicerie sacre.djvu/209

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io® La Mtsica! ifr de forti (griffa tfl Uuletdo . Hor non furori» molto più felici coloro, a’quali fù dato, non di»

  • o rirrouare.ma guftare quel dolctrtìmo micie ,

che dalle latra del Leooe della Tribù di Giuda fi diftìllaua t lae fub lingua tua. Li* core non comporto de' fiori corrottibili di quello , òdi quel prato teireno , ma tratto dall’ eterno giardino del Paradifo ; non nettate degl'iddi) .come i Poeti cianciano, non fudore delle (Ielle, come Plinio afferma , non parte più para, e dilicata della rugiada , come vuole Andatele , ma fiore di tutte le perfèttioni eelefti, feeltadi tutte le dottrine fante , fo. flanza della veradiuinità , Onde fe il miele è dilettcuole al gufto , vtile allo ftomaco , &à latto il corpo falubre ; la parola di Chriflod gioconda, profitteoole, eTaluteuoIe à tutta 1* anima. Vox ina dulcis tfl. Pericle Atheniefc difomma forza d’eloquenza fù commendato da tutta l'antichità, tanto che nelle fue labra_j Eupolo Poeta Comico s’indufle adite, che ha- birafTe Pitho, la qual nelle menti di chiunque l’afcoJtaua.pateua, che lafcade affilio il pungi- filone dell’Api. Ch: cofa fi fuffe quella Pii ho » merfamente da diuerfi n’e (lato (crino , Vogliono alcuni, che quefta ful7e vna Dea , il cui Simulacro per inanodi Praffiielefù porto iruj Thebe dentro il Tempiodi Venere; Dea della Perfuafione,fig!iuola della Eiuditione, e Torcila della Vericì. Non mancano di coloro,ch’ai numero delle tré Gratie raggiungono . Altri Suada, altri Suadella l’appella . La cui forza cotanto filmata fù da Tem (lode, che l’agguagliò alla Neceflità . Ma dal gran prencipe de’ Latinj Djcicorj Soaujtà è jmcrprctata, coni*»