Pagina:Le dicerie sacre.djvu/208

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D re s R i a II. 199 maeftro de' mortali Salomone , anzi per bocca di quel Sauio dettata dalla fapienza dello Spirito famo , Vxuui mtllii veri» comptfita: con qual metafora più fomigìiante , ò lignificante crederemo poterfi efprimerela d urna forza.j delle parole di Cbrifto , che con quella del miele? Famofo prodigio,dalla automa dimoiti grauiflìmi Hiftorici àpprooato , fù quello, che la foauità della futura eloquenza di tré huomini in diueiTo genere di dire fegnalari, Se illuftri con maraugliofo- prclagio pronofti- cò. Pindaro nella Poefia inimitabile , Platone nella Filosofìa diurno , Ambrogio nella ^ Theologia dalla Chiefa Santa frà’primi Dottori annouerato . A coftoro tutti tre att- uenne , che mentre bambini giaceuano addormentati in culla , l’Api ttà le Icr labra aperte , fa u 1 del miele edifici reno. Strana cofa,& ammirabile per certo , non già però inered bile quando al diurno confentimento, che c o per- mife,fi Toglia hauere riguardo. Ma di pocori- lieuo ne parrà quefto miracolo, fe alla miraco- lofa dolcezza del parlare di Chriftofarà paragonato da noi . Nella cui bocca, non già come di fanciullo,ma c«me d’huomo, e Dio ,fù non f.bricato dalle Pecchie , ma dalla fomma Sapienza , non per incerto argomento di f • còndia futura, ma per fegno infallibile in nini i fecoli della eternità , non vn fialonedi miele, ma vn torrente di foauità diuiiia . Quam—j dulciafaucibus meis tloquia tua fuptr mel o, ri meo. Felice fi ftimò Sanfone quando dentro le fauci del Leone eftinto ritrouò il miele ; onde tutto lieto,e fèftate a'fuoi parenti propofe quell' jngeniofo enjmma, Vi cmedente exmii tibut