Pagina:Le dicerie sacre.djvu/217

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tot Li Mtm c£ . re, fcguic«Ddolo nella predicanone, da pari Moltitudine di genti fò feguitaro , le quali qualuolta egli parlar doueua , per occupare i leggi ne’rempli lo preueniuano in sii l’Aurora. Pietro il folirario.di natione Francefe, di condì- rione Romito , Teppe si bene di qui,e di là dall- Alpi adoperare l'energia, & veluoieuza della fua lingua, che trà pochi meli cinquanta miN la huomini armati alia fpeditione di Terra Santa promofTe , e molti poderosi Preneipi nule infieme, i quali commettendo il freno ,e'l dominio di fe fteflì ad rn pouero Scalzo , da lui guidare, e maneggiare li lafciauano . Antonio ii fantoeiouanc Padouano, non folo di diuoti nè il Sole , nè la pioggia ctiranti fi face* oa intorno inondare i torrenti , ma i pefei ideili di Mareccbia fiume di Rimmi dall'acqua al lido faceua à fchiera guizzare per ascoltarlo . Ma cedete pure voi antichi , e moderni , Toi profani, e facri Dicitori, alla eloquenza del Santo de’Santi, & alla popolar frequenza, &attentionc , che nel fuo dire confeguiua , Trattaua gli animi, po&deua le menti, »ol- geua i voleri, fignoreggiaua gli arbitri;, affre- naua gli appetiti, fedaoa le p'aflìoni , corregger i fenfi, inteneriua i cuori, prouocaua i fo- fpiri, e le lagrime, moueua à dolore, à ldegno , ad horrore , e gli altrui defin à fuo talento inchinaua doue voleua , e donde voleua gli ritiraua . Alle voglie licentiofe poneua il mor- fo , alle precipitose determinationi daua legge : deftaua il zelo ardente ne’cepidi, rompeua il duro ghiaccio ne gli oftmati; inuitaua à mo- deflia i difToluti, ad humilrà gli ambitiofi: effor- taua gli auui alla catjtà,ilafcjuj alla conti nen. • za;