Pagina:Le dicerie sacre.djvu/272

Da Wikisource.

Diceria II. intefo non e ra da'Giudei.Hcdìe mrcum tris in faradìfo. Spiritum confili/. Ecco il reto confi* g!io, che configli* la madre a coofolarfi có vn’ altro figliuolo,Mulitr eccefilini.Sfiriium for- titudinis,Ecco la vera fortezza,chc qualunque abbandonato dal Padre non fi fgcmrnta, Diui tntvt, vt quid me dereliqui/ìi! Spiritum jcUnni, Ecco la vera fcienza , che con l'acqua della Aia parola ammorza la fete dell’humana curio* fità, Silio. Spirituspietatis, Eccola vera pietà} che per pietà del genere humano hà confumata li vita, ConjummlttHm c/l. Et fpiriturn lìmorii Vernini, Ecco il vero timor di Dio, che sù’l pii* to della motte a Dio folo fi raccomanda. Pater in mtnui tuas commendo fpiriturn meum, Et ccco in fette parole fetre doni. O gratiofo Sec- Icnario.Ma diciamo meglio. Tornitici a mente quelle ferce Lucerne , che del cótinuo ardcuano nell’aureo doppiere del Santuario. Chi sàs’a- dombrauanoanch’elle i fette chiaritimi lumi , che in quelle fette parole fopra (I cadeliere del* la Croce accende il vero Sacerdote della vera Iegge;P4«r ignofee illu, Qui inftituifce il Bat- tefimo , che c’impetra il perdono dell'antica colpa,Hodie mecum eris in Paradifo. Qui la Cfifermatione, che ci ftabilifce nella grana del Signore, Mulitr ecce filius tutti, Qui J’Eucari. ftia, che ci réde degni della diuina hgliuolaza. Dtui meni Deus meus, Qui l'ordine facro ,che ci fà domeftici, e famigliati di Dio Siti*. Qui il Matrimonio, che fpegne in noi l’arfura della concupifcéza fcnfuale. Ctnfummatum eft ,Qui la Penitenza,che confuma i peccati, e diftrugge le diaboliche forze,Pater in manui tuas.Qui l* Prema Vutionc, che nell’»Itimi linea della vita