Pagina:Le dicerie sacre.djvu/278

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Diceria li. ifi? Quefta per la liberalità conuiene à Gioue_> . Mulier tcct filius tum . Quefta per la Fecon- dirà s’attribuifce al Sole. Deus meni , qnart me dertlitjuifli ? Quefta per l’eloquenza hà proportione con Mercurio . Siti». Quefta per gli humori hà cotrifpondenza con li Luna . Ctììfummatum tfl. Quefta per la fortezza hà commumcanzacon Maice . Fatir in mttnus luti. Quefta per la paternità hàrelationeà Saturno. Et ecco in fette parole fette corde, e fette Pianeti. O Settenario numerofo. Ma fari forfè meglio , che dalla Lira alla Sampogua fallando, torniamo in vece di corde à fonar le canne paftorali, che quefta fù la Mufica , ch'io dal principio del mio ragionamento propofi . Di Gracco fi racconta, ch’odorando folruadi certa fiftula , ouero piua feruti fi, con cui s’ati- uezzaua à dar regola alla voce, fecondo, chc più opportuno gli pareua , & à renderla nell' eUotdio dimetta , nella narratione feruida , nell’ epilogo concitata ; nelle materie lugubri flebile, nelle liete fcftiua, nelle terribili feroce, nelle graui ripofata, & in fomma à modellila in guifi, che niuna patte era del fuo dire, che dagiufliflinie mifure armonizara non fuf- fe. £ fimileindultna pareà me , ch’adoperi il noftro Pan, mufico infieme, & Oratore eccellente, ilqual con quefta artifìcioia cicuta rende armonica cialcuna foce delle fue fante Parole, La prima canna,che priega è humile.La feconda,clic dona c gioconda. La terza,che conforta cfoaue. La quarta.che fi duole è querula. La quinta,che langu fce è pietofa . La fella,che ri* folue c acuta.La fettima,che muore i graue. Ec ecco iu fette paiole fette caune,e fette affetti dif. 170 La