Pagina:Le dicerie sacre.djvu/291

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iSt La m v s j c A . conformità. Non diffidi della mifericordia di Chrifto,chi pecca, non defperi del perdono de’ fuoi falli chi fi pente , percioch’egli è tutto pie- tà,e tutto amore , nè mai s’adira, ò fdegna, fe non prouocato dalla maluagirà de'peccati , e dalla oftinrua peruerfità de’peccatoti. Cui prt. priù tfl mìftrtri stptr,&p»rcirt.Chc fia vero, comprender fi può dalla Mufica del fuo canto. Patir ignoftt illis. Pù ricercata nel connito di Plutarco la cagione , perche da qaell'antico Poeta Greco fulle ftato detto : Mu/icam deett amor. E per molte ragioni (ì eonchufe nonj eflercotal prouerbio fenza buon fondamento di proua.Mi qui fon'horaiocofhetto à dire il contrario, Mufica doctt amortm ; poiché dalla Mufica oltra mirabile di quefto Cigno amoro- fo non è dottrina,ni fecreto d’Amore, che non s'impari. Fù per Mufico illuftre, e famofo dall’ antica Grecia celebrato Tirteo, non già per al. tra cagione,fe non perche col fuo cantare irti* taua all'ira,& alle battaglie la giouentù ; Onde dal Poeta meritò quell’Encomio. ,, Tyrttufaut mara anima in MarticUt bella nVtrfibus txatHÌt. Valfe non meno in ciò Senofonte, ò (come altri vuole ) Timoteo, il cui canto fù potente ad infiammar di furore il grande Aldlandro , e fargli dar di piglio all’armi . D’vn’altro Cantore fà altresì memoria SafTone Grammatico, il qual fonando, e cantando à tanto (moderamento di rabbia concitaua la mente di chi l'rdiaa,chetrafportar fi lafciaua infino all’ vltima infania . Ma lunge da noi sì fatta forte di Mufica j Vadane pur tri gli efierciti t