Pagina:Le dicerie sacre.djvu/299

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t9° L* Mrsie*; rama; Se corneggi il tuo pioftìmo,accettoI» tua carità . E (appi, eh: in tutte le tue rubberie non facrfti mai ladroneccio tale , che palla al bottino,c’hcggi fai,di gran lunga paragonai, I Gl’a'tri furti non fono flati fenza pericolo, que- j ftoè con premio. Da gli altri hai acquiftar2_j infamia.da quefto hai la gloria. Per gl’altri hai meritata li morte , yer quefto fei fatto degno della vita . Felice Ladro, che con mani incjt o- date hai faputo sì ricca preda furare, ponendo à facco il Patadifo ; onde qnell’acquifto , chej in tanti anni di domfftica eoniietfatione , dopò tanti prodigi di miracoli veduti, far non feppe il mifAro Giuda, hoggi à te fi concede. Quello coti efter difcepolo fi è ribellato . Tu conelTer rijbcllojni feguiti. Quello con la bocca baciando,»' hàtradito. Tu con la lingua parlando, mi bollori . Quello per cupidigia d’argento mi hà venduto . Tu per defidcrio di regno mi fupplichi. Felice ladro , c più che per altro felice , & auuenturofo per efler come miofauori* to commenfale degnato à guftare il mio cibo, Sf à por la bocca nel nvo bicchiere. Priuilcgi» - partiate fatto già da Giufeppeal fuo caro Be- { marnino, quando gli pofe dentro il facco la_j tizzi dell oro. Qnifurtttusefi fcypbum, tpfe tH firutu meta, Seppe Dauid limolate con grati destrezza à Saullc la lancia, e la coppa. E tu pur La coppa , e la lancia, ma con maggior fa- gacnà limoli al Rè del Cielo . Beni dentro il Calce della mia pafiìone , indi fatto fr.:o cani* pione , predicando combatti per me col con» fotte del tuo fupplico. E perciò. Amen sn'.n . Prendi quefta promerfa infallibile dalla bjcca delJ* Vcjìù , Dko (ibi, Non all’altro tuo ♦