Pagina:Le dicerie sacre.djvu/298

Da Wikisource.

DierRiA TT. ijjl fà vn’ampio legato , vili donarione itale di guanto bene fi può fperare dopò !a morte. Me. nitrito mei Domine cum vtntris in rtgnum tuum.Hcdie mecum tris in par adi/o . Più non fi parli d’Alefiandro , nè più tanto la fua liberalità fi commendi, perche à quel poueto fante donalle vna Città , dicendo, che non fi doueua xiguardo luuereaìla battezza di chi ricercaua il dono,ma alla grandezza di chi donaua.Tanto nel donare inferiore à Chrifto,quanto è mero donare vna Città caduca, ch’vn regno eterno ; e quanto c meno donar cofe in non giuda guerra ad altrui per forza tfurpate.che ricchez ze proprie, hereditarte, con lunghi fudoti ac- quiftate, econlegitima ragion poffedure_». Adirerò promette la metà del Regno alla Spc- fa. Chrifto lo dona intiero ad vn nemico. He» rode per veder ballare vna rea femina , l'effì- bifee meza la corona reale . Chrifto in vdit cantare vn Ladrone , gli confcgna turra la mo* narchiadel Cielo . Et vadano hora vaneggiando i fauoleggiarori con dire , che M;rcurio in- uentor della reftudine rubbaffie l'armenro ad Apollo,e con la fua Mufica la G-unenci ad Argo. Altro furro è quello diqnefto Ladro, ilqua- le à colui,ch'è infieme Paftore, e Sole, ruhhi * col fuono della fua dolce ontione la glori* e- terna. Hvdie mecum tris in Paratifo. Pur come voglia dire. FORTVNATO Ladro ^ io quale Scuola impararti i forrmr sì fatti argomenti? Vedi ignominie, e prefupponi mae- tlà ? Vedi nudità , e confetti r efori ? Vedi raifcrie , e domsudi fcerrri ? Hor eonfolati, rallegrati. Se mi credi Re , gradifco la tua fede ; Se brami i! mio regno, appiouo la tua fpc- Lt Dicerie, N ran-