Pagina:Le dicerie sacre.djvu/377

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j<8 II Cui».' dine fatto-delia proereatione delle cofe , cortei gTiofaticabili loro con/entimemi à Itti nnn . ybbidifcaoo . Lungelunge da me la federata impicca di coloro , ch’aflolma potcftà , e lì* f noria danno loro /opra le noftre vite ; e qua* Arbitri del Fato, e Giudici del Dettino , cir. cofcriuendo con picciolo oricalco la vaftità de* Cieli , calcolando gli altrui natali , Se empiendo i fogli di /egni , di numeri, di figure, cdicafe, condannano, Se adoluono.minac» ciano mali , e promettono beni ; oderuano delle fide , e delTerranti amicitie , e le ripugnarne , i corfi, Se i ritorni, i nafcimenri, e gli Occafi, con tutte le lar varie oppofttioni, e ^lia/petti,ò in fertile, ò in trino, ò in quadrato» o in incontro ; e dalle forti, ò benigne , e fauo- reuoli, ò infaarte, & infelici, à quelli, Se à quelli ne’ lor prono/lici predicono, ò fortunati,ò/òr* tunofi accidenti. Fole/ciocche di temerari , e per la pili mercenari Indouini, che dciraltrui fortune fatidici , Cogliono di fe fteffi mal pre- faghidiradoanruederei propri auuenimenti „ lo a'più veraci oracoli de' /acri , Se ecdefii- fttei Cerìferi rapportandomi, niego, che le (Ielle lo 'mpetio deÌTarbiciio , Se il conGglio della ragione ne tolgano , e che con la violenza delle loro cofkllacioni pili ad vno, ch’ad vn’altro effetto ne tirino à forza. Sò, che colui, ebe le reg- fe, perche ifmerito, e’1 premio non (i di/dicano chi ben’opera , diede libera all'huomo la volontà, e che l'huomo fauiopuò col fenno, mini- ftro della ekttione, à fuo talento fìgnoreggiar- le. Non però niego, ch’à quelle imagineitc ardenti non fra fiato dato qualche mouimento , che ci di/ponga à quella, Se à quella inclinano? ne,