Pagina:Le dicerie sacre.djvu/405

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59^ It Cmo trecento vele Turchese; Adunque fe a’pro- freffi di quefto Moftro difpictato Fortuna fi imoftra propitia,non c da dire,che vinca fua prodezza,ma che perda l'altrui viltà.Se no fi face ile torto alla fortezza de’ voftri animi grandi.che non nella debolezza del nemico ti* pongono le fperanze.ma i rifehi, e le malage- uolezze affrontano più volentieri,vi fi potrebbe porte innanzi la prefente opportunità della .. guerra.mctrejche’l freno del gcuernoè in ma. no d’vn Ré tenero fpolTato.e languido,a coma, dare, & à reggere poco atto;& oltracciò morbido, e molle , dato alle delitie.e qua.fi in tutto marcio dall’otio . Aggiungati, ch'egli ftanco quindi dalla guerra, già tanti anni foitenun . col Rè Perfiano, quinci moleftato dalle rubel- lagioni di molti Baftani.che in 5oria,& in Da- mafeo fon fortiiri campo,e dall'altra patte fieramente ftretto,e combattuto in Pannonia dalle forze Imperiali, hà quafi tutto perduto il £0, re, e confumato il netuo della railitia ; oli Jcj gli conu ene riempire le reliquie delle valoro- fe fquadte Giannizzere ilon più di forti Vet*> ran'.ira delle più vili turbe dell’Afia, tuibe vi- Ji,e codarde,ciurme difordinate, e precipitofe, e non in altro, che ne’volti , e nelle ftrida terribili A quefto appreftamento vi chiama la . commod.i occafione. A qaefto v’ inuita l* honore della militante Ch ela . A qaefto il noftro miferabile , e compallloneuole infortunio . A quefto la voftra gloria ifteffa . L’im- prefa è giufta , la guerra è profìtteuolejo fpar- ger fangue è pietà . In voi hora l’efTeguircj, Hauete vdito, Caualieti fratelli,gli angofeio- fi fofpiri , c gli aftèttuofi gemici delle duo