Pagina:Le dicerie sacre.djvu/47

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Ijì Pititha! all'huomo quefta comparatione è più conface- uole.ilquale è fabricato d’vna materia fozza, e caduca, e con la patte inferiore per gli appetiti irragioneuoliallc beftie fomiglian- te?hà la fampogna per la foauitàdella Mulìca , c per la facondia della lingua ; ma (bpr-irttrro forco quella roza (corta ferra f quali armato artificiofo} quella forma bella,e gentile, ch«_» cotanto m fe rit ene della diuina fomiglianza , Forma , e foiniglianza tale , che per erfere immateriale,più tolto eli'altra forte di dipintura, gioitami di paragonarla ad vn puro, e limpido fpecchio ; percioche da mima cofa ò fatta dalla Natura,ò finta dall'Arte parmi,che fieno più •I viua Specificati gli altrui fembianti, che dallo fpecchio,in cui non folo l’aria,la ftatura,i lineamenti^ (egnali.e i colori,come nelle taaole dipintc;ma etiandio l'etàj mouimenti,i geftì, i coftumi.gli effetti tolti efprclfi fi veggono nella "«'fa appunto che nell’anima fi efptimono i gradi delle cofe inferiori, le facoltà, teatroni,gli habiti,& altre molte perfezioni fimili alle diurne, le quali fe bene à quelle,che fono infinite,di gran lunga nós'aggnagliano, almeno quanto portano le fue forze in certo modo l’adombrano . Niello fpecchio in tal maniera del corpo,che gli li fà incontro pende l'imagine , ch’alio fparirediefso fuamfee anch'ella,e tanto folo lo rapprefenta,quanto l’oggetto gli Ai innanzi . E fe Iddio dall’anima put’vn poco la fua prefenza conferuarrice allontanale , chi non sà.chefiriloluerebbe fubiro in nulla ; Là doue percioche quefto continouo aiuto non lemaca,ne’dannatnfte(Ii tra le fiSme infernali jtuiero ficonfetua il ritratto, Le montagne.;.