Pagina:Le dicerie sacre.djvu/62

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Diceria I. jj bella fembianza, dandole la fembianza non fo- 10 delle beftie, ma de’ Demoni iftefli.Erafcome dirti pur dianzi ) l’animi dell huomo a guifa_* di fpecchio,in cui vagheggiandoli Iddio veniiva 11 proprio volco ad imprimere . Ma sì come lo fpecchio vuol' erter lucido, & terfo, & fe hà tuga, ò barlume, non può riceucte , nè riflettere i raggi chiari del Sole : Così l'anima, clic per la innocenza, era limpida , & chriftallina , d.ucnnc fpecchio abbaccinato, & ofeuro. Perciò ritornata innanzi al fuo primiero auttore quella, imagine così bruttata fu da lui medefì. mo fc onolciuta , nè per opera fua raffigurata : onde dopo Teflerfi egli lamentato per Geremia . Cui te affimiUbo ,filia Hitrujaltm—i ì quando poi tanto mutata da quel di prima ven, ne à capitare in mano dello dello Chrifto, non folo non feppe egli difeernerui l'antica fomi- glianza, ma la vide ridotta à termine, eh’ era impoffibilc à leggerne il fopraferitto, & a raccoglierne s' ella era anima humana. Ca/ns eft imago htc, {£> fuperferiptio } Ma ritorniamole vi piace Serenifs.SitcJaìla noftra Pitmra.Ritrat’ ti di Dio tutti fenza dubbio bellirtìmi fon que- fti eh’ io hòfin qui defcritti.Ma chi non sà.che nè tanto belli, nè tanto perfetti fono,che di gra lunga paragonar fi portano all’altro, eh’ iodi fopra accennai ? Ritratto di Dio fenza paragone alcuno più rato , & più (ingoiare, èa.- dunque il Verbo. Cosi lo predica il Dottor delle genti. Qui eùmjit jpltnior,glori a,&figura fubjlantit tius. Gli altri tutti fon riuoli di quefto fonte , rami di quefto tronco , membra di quefto capo, raggi di quefto Sole, ombre di quefta Idea, eflempi di quefto effemplare,copie 74 L* PlTTVM,