Pagina:Le dicerie sacre.djvu/84

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Ditm* L 7j- fa egli per quefl’altro miraco'o ridire . Vnum opusfici.&omnet rniramini . Sò beu’io, ch« roolic opere , e torte mirab li funno fatte dal Saluatore; Ma fe l’attiomaltiu' h 'nodaeder regolate dalla cagion finale , «(fendo (tate tut- leì’operatiom Aie indrizzare a quefto fine loia della padìonc fua, e redentione noftra , può ra- gioneuolmente dirfi , che tutte l’attioni della fua vita fieno date vn’atto folo, vn’opera fola ; e quell’opera è tale, che fa marad'gl are no» . la Terra,ma il Cielo . Ajpicite in gentibns, ©• videi! , & aimirammi, fj» cbftupcfcite, qui* epui futium e'i in dìeius vt/ins , q:<odntm* tredel tjuàm n*rt abitur . Duecof«( per mio credere) fon quelle, chepofsono ammirabile rendere la Pittura ; l’eccellenza del Difegno, e quella del Colorilo . E per amendiie que(H rifpein ammirabihdìma fenza dubbio è da di» re , che (ia la d>uma Pittura di quefta facra Tela . Quanto alla primiera circodanza , di duernaoieri fi può confiderare il Dfegno t L’vno è intelleitiuo interno, l’altro piatticoc- fterno j e tanto l’vno, quanto l’altro, altro non lifguarda, che la forma , ò fittezza delle cofe corporee, mediante la circofcriitione, ò (ia d’intorno, e l’efser bene infìeme, cioè l’efset ci»- feuna parte del tutto nel fuo proprio fuo collocata . L’interno intcllettiuo fpecoKi quefte forme nell’Idea del l'ittore , fecondo il fuo fa- pere . L’cflerno prattico in carta, in tela, ò al- troue materialmente le fpiega per g udicarle con l’occhio corporale, e fecondo, che fi di mi- ftieri rassettarle poi,c correggerle infino alT- vltitua perfettione , Altrettanto in quefta ma- rauigliofa dipintura di Chrifto puòconrem- D » pia- 76 La