Pagina:Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565. Con la descrizzione di tutta la pompa delle maschere, e loro invenzioni, 1566.djvu/12

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18 M A S C H E R A T E

[versione diplomatica]


menti Io, la quale ſcampata dalla ſeuera cuſtodia d'Argo, occiſo da Mercurio per ordine di Gioue, come raccōta Luciano, hauēdo quiui doue, fuggita ſi era, rihauuta la sua forma di prima, era appreſſo a quei popoli inueneratione grādißima come Dea, con nuouo nome di Io chiamata Iſide, con queſta inſieme hauendo recato gran giouamento, & vtilità a que'popoli, quella con inſegnare le Lettere, queſti varie arti, & particolarmente della cultura della Terra, (come ancora tra i Latini racconta Tibullo) trouando varie ſorti d'instrumenti per cultiuarla, meritarono honori nō ſolo grandiſſimi, ma diuini. Alla fine sendo ſtato ammazzato da vn suo fratello (ſi come tiene Seruio) detto Tifone, o vero (come altri dicano) da Sitifone Egittio, fu gran pezza per vari luoghi cercato da Iſide ſua dōna, dalla quale pur finalmente ritrovato tutto lacero, vicino a Siene, fu fatto sepellire da quella nell'Iſola Abato nella palude vicina alla gran Città di Menſi, hoggi detta il Cairo. ilqual luogo sendo cō gran superstitione reuerito da quei popoli diede ageuolmente materia à far credere à quelli, che vn vitello quiui apparſo fußi lo iſteſſo Oſiri, la onde lo incominciarono adorare ſotto tal forma, e variādol nome lo chiamarono Api, che tanto vale in lor lingua quanto a dire vitello, ancor che con altri nomi medeſimamēte ſia ſtato nominato, come ſi leg-


[versione critica]


menti Io, la quale scampata dalla severa custodia d'Argo, occiso da Mercurio per ordine di Giove, come racconta Luciano, havendo quivi dove, fuggita ſi era, rihavuta la sua forma di prima, era appresso a quei popoli inveneratione grandissima come Dea, con nuovo nome di Io chiamata Iside, con questa insieme havendo recato gran giovamento, et utilità a que'popoli, quella con insegnare le Lettere, questi varie arti, et particolarmente della cultura della Terra, (come ancora tra i Latini racconta Tibullo) trovando varie sorti d'instrumenti per cultivarla, meritarono honori non solo grandissimi, ma divini. Alla fine sendo stato ammazzato da un suo fratello (si come tiene Servio) detto Tifone, o vero (come altri dicano) da Sitifone Egittio, fu gran pezza per vari luoghi cercato da Iside sua donna, dalla quale pur finalmente ritrovato tutto lacero, vicino a Siene, fu fatto sepellire da quella nell'Isola Abato nella palude vicina alla gran Città di Mensi, hoggi detta il Cairo. ilqual luogo sendo con gran superstitione reverito da quei popoli diede agevolmente materia à far credere à quelli, che un vitello quivi apparso fussi lo istesso Osiri, la onde lo incominciarono adorare sotto tal forma, e variandol nome lo chiamarono Api, che tanto vale in lor lingua quanto a dire vitello, ancor che con altri nomi medesimamente sia stato nominato, come si leg-


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