Pagina:Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565. Con la descrizzione di tutta la pompa delle maschere, e loro invenzioni, 1566.djvu/11

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[versione diplomatica]

M A S C H E R A T A III.  D I

M. V I N C E N T I O  G I R A L D I,  E T

M.   N i c c o l ò di Luigi Capponi

Gentil'huomini Fiorentini.


VV

Enne doppo a questa vn'altra non meno bella e uagha, che ingegnoſa è riccha Maſcherata di duoi Gentil'huomini, M. Vincentio Giraldi, e M. Nicolò di Luigi Capponi, i quali finſero Oſiri con vna lieta compagnia di ſei Maſchere nel modo che diremo, come hareno raccontato in prima ſoccintamente alquanto della ſua storia. Fu Oſiri (secondo che scriuano i Greci, e come Diodoro Siculo nel primo libro della ſua storia dimoſtra) figliuolo di Gioue, e di Niobe figlia di Foroneo Re delli Argiui, à cui egli ſucceſſe nel Regno dopo la morte di quello. Ma non contento di quella gloria, che dentro al ſuo natio terreno, e dētro à ſuoi confini ſi racchiudeua, deliberando con il cercare paeſi lontani, e stranieri acquiſtarſi maggior fama di quella haueua, & renderſi più glorioſo, laſciato nell ammmistrattione del Regno Egialo ſuo fratello, ſe ne trapaßò nell'Egitto, la doue diuenuto Signore, per hauerſi ſoggiogati quei popoli, preſe per ſua donna Iſide figlia del fiume Inaco, detta altri-


[versione critica]

M A S C H E R A T A III.  D I

M. V I N C E N T I O  G I R A L D I,  E T

M.   N i c c o l ò di Luigi Capponi

Gentil'huomini Fiorentini.


VV

Enne doppo a questa un'altra non meno bella e vagha, che ingegnosa è riccha Mascherata di duoi Gentil'huomini, M. Vincentio Giraldi, e M. Nicolò di Luigi Capponi, i quali finsero Osiri con una lieta compagnia di sei Maschere nel modo che diremo, come hareno raccontato in prima soccintamente alquanto della sua storia. Fu Osiri (secondo che scrivano i Greci, e come Diodoro Siculo nel primo libro della sua storia dimostra) figliuolo di Giove, e di Niobe figlia di Foroneo Re delli Argiui, à cui egli successe nel Regno dopo la morte di quello. Ma non contento di quella gloria, che dentro al suo natio terreno, e dentro à suoi confini si racchiudeva, deliberando con il cercare paesi lontani, e stranieri acquistarsi maggior fama di quella haveva, et rendersi più glorioso, lasciato nell ammmistrattione del Regno Egialo suo fratello, se ne trapassò nell'Egitto, la dove divenuto Signore, per haversi soggiogati quei popoli, prese per sua donna Iside figlia del fiume Inaco, detta altri-


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