Pagina:Le feste di San Giovanni in Firenze.djvu/65

Da Wikisource.

parte terza 59

Toscana; e quindi venivano i carri di Montecatini, Montopoli, Montevarchi, Montelupo e carro della Zecca detto di S. Giovanni; finalmente il carro con la bandiera di velluto e oro da darsi in premio alla corsa dei harheri; seguivano le milizie toscane e spagnuole che erano al servizio della Regina, e quindi il Senato, i Magistrati, le dignità e ufiziali della Corte, e finalmente la Regina ed il figlio seguiti dalle Dame e Guardie reali. Questo corteggio recavasi a piedi al tempio di S. Giovanni a fare le offerte, ed ivi veniva eseguita una messa in musica che nell’anno 1506, fu del maestro Gaspero Shorgi e nel 1507, del maestro Magnelli, e questa musica era eseguita a spese della società di S. Giovanni Battista.

§ IV


Sul cadere di questo anno 1807, altri avvenimenti preparavansi, per i quali la Toscana dovea nuovamente cambiar di Governo. Per il trattato di Fontainebleau Carlo IV Re di Spagna accettò che Napoleone, divenuto Imperatore e Re d’Italia, aggregasse la Toscana alla Francia, e che Carlo Lodovico avesse in compenso il Portogallo; così nel 10 dicembre di questo anno, partita la Regina Maria Luisa insieme col figlio, la Toscana venne a far parte del nuovo impero, ed i generali Reille e Miollis ne ressero il governo fino a che nel 15 maggio 1508, pubblicato il Codice Napoleone, fu eletto Menou presidente di una Giunta governativa, ed Elisa Buonaparte, sorella maggiore di Napoleone, ebbe la facoltà di risiedere nella reggia col titolo di Granduchessa.