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24 le industrie femminili italiane

l’indirizzo educativo ed artistico, e di procurare all’istituzione nuovi soci capaci di elevarne l’indirizzo artistico, e di aiutare «moralmente e finanziariamente lo svolgimento del programma «sociale.

Il patronato mira ad ottenere dal Governo e dagli Enti morali quanto può tornare vantaggioso all’educazione, all’istruzione e ai benessere materiale delle lavoratrici.

Il patronato nomina Comitati locali e patronesse, non che ispettrici per la diffusione dell’arte industriale e per la «ropria rappresentanza ove se ne presenti l’opportunità.»

Ora la costituzione di questi Comitati locali, che già sono in numero considerevole, è dovuta alla assidua propaganda delle signore componenti il patronato le quali sono stabilite a Roma, ma in massima parte o per famiglia o per interessi e relazioni particolari, appartengono a diverse regioni d’Italia. E in queste diverse regioni, armandosi d’ogni buon volere, esse sono riuscite ad estendere l’azione delle I. F. I. e a far sorgere i Comitati regionali. A questi poi prestano sempre la loro assistenza, facendo da intermediarie presso la sede centrale col titolo di delegate.

Così avviene di vedere i nomi delle signore del Consiglio e del Patronato anche nei Comitati delle diverse regioni.

E in Roma esse trovano un grande conforto, un grande incoraggiamento nell’interesse e nel favore che per le I. F. I. dimostrano le nostre Regine, le quali si degnano non solo di visitare spesso il negozio-magazzino, ma anche di prestare campioni e disegni.

La contessa Cora di Brazzà, lavorando con zelo indefesso all’opera di propaganda, fece viaggi e conferenze; e nel marzo del 1905, avendo tenuto in Torino una conferenza alla pre-