Pagina:Le industrie femminili.djvu/37

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il catalogo degli oggetti esposti 25

senza delle LL, AA. le Duchesse d’Aosta e le Duchesse di Genova, ottenne per risultato la fondazione del Comitato regionale piemontese, presieduto da S. A. I. R. la principessa Letizia.

Ogni Comitato regionale si compone almeno di una presidente, di una vice presidente, di una segretaria e di una vice segretaria, e, generalmente, di una delegata alla sede centrale di Roma.

Nell’ultima ristampa dello Statuto (Roma 1906), cui si annette anche il programma di propaganda, e l’elenco dei soci e delle cariche sociali, vi è pure la nota dei Comitati regionali con tutti i nomi delle signore che li compongono. I Comitati regionali sono 24: Ancona, Assisi, Bergamo, Brescia, Catania, Cividale, Forlì, Firenze, Legnago, Livorno, Macerata, Mantova, Messina, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Rieti, Roma, Torino, Trapani, Urbino, Udine.

A questi si possono aggiungere i depositi o Comitati provvisori con patronesse delegate, quali sono quelli di Venezia, di S. Remo, di Bologna, degli Abruzzi e della Sardegna.

Presenta poi un’interesse affatto particolare e merita particolare menzione un centro diremo così, di lavoro femminile italiano costituito all’estero, in relazione diretta con le I. F. I., la scuola di New- York fondata, coll’aiuto di Miss Colgate, dalla signorina Amari per le figlie degli emigrati italiani. Nel bollettino del gennaio ultimo scorso fu riportata una relazione della signorina Amari, la quale dimostrava che la sua istituzione aveva già preso uno sviluppo considerevole e si mostrava rispondente ad un’urgenza sentita e reale.

Per iniziativa poi di donna Bice Tittoni si vedranno all’Esposizione tra i lavori delle I. F. I. anche oggetti eseguiti nella Colonia Eritrea.