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66 le industrie femminii italiane


Udine vuol ricordata a titolo d’onore la sua celebre ristauratrice d’arazzi Teresa di Lenna e la ricamatrice Irene Golisciani, la quale per ordinazione di S. M. la Regina madre eseguì alcune tovagliette da toilette che gareggiano coi più celebrati sfilati per lo splendore del disegno e per la meravigliosa finezza dell’esecuzione. Il relativo merletto a fuselli venne eseguito appositamente dalle scuole di Brazzà e Fagagna.

Il Comitato di Udine si distingue nei corredi per bambini, guerniti di merletto, ricamo e traforo.

Espone a Milano una Camera completa per bambino, con mobili disegnati dalla signora Angela Besarel, laccati da signorine e decorati dalle valenti pittrici Berghinz e Cella. I minuscoli indumenti sono guerniti di merletti friulani, montati da lavoratrici locali.

Il Comitato delle signore si propone di estendere la sua influenza benefica su su nelle montagne per migliorare la sorte di tante poverette, oppresse da troppo rudi fatiche; e nutre speranza di riuscire nel pietoso intento.

Se in questo rapido cenno delle donne friulane attraverso i secoli non nomino suor Anna De Rubeis e Giulia Arcolomiani ricordate per la loro vasta coltura; suor Teresa Zai, Orsa Manin, Antea Frangipane, Creosa contessa di Prato, le quali fecero deboli e pur numerosi tentativi nell’arte poetica, molto ammirati dai contemporanei; Irene da Spilimpergo, prediletta allieva del Tiziano, morta a vent’anni nel fiore della bellezza e della gloria; e de’ giorni nostri Adelaide Ristori, celebre tragica nata a Cividale; non posso però tacere della contessa Caterina Percotto ardente di patriottismo, affettuosa e buona nella famiglia, pietosa coi poveri, grande nel descrivere le gioie e i dolori di tutte le classi del popolo, tanto che