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Capo XLIV.

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Il mese d’ottobre era la ricorrenza del più brutto de’ miei anniversarii. Io era stato arrestato il 13 di esso mese, dell’anno antecedente. Parecchie tristi memorie mi ricorrevano inoltre in quel mese. Due anni prima, in ottobre, s’era per funesto accidente annegato nel Ticino un valentuomo ch’io molto onorava. Tre anni prima, in ottobre, s’era involontariamente ucciso con uno schioppo Odoardo Briche, giovinetto ch’io amava quasi fosse stato mio figlio. A’ tempi della mia prima gioventù, in ottobre, un’altra grave afflizione m’avea colpito.

Bench’io non sia superstizioso, il rincontrarsi fatalmente in quel mese ricordanze così infelici, mi rendea tristissimo.

Favellando dalla finestra con que’ fanciulli e co’ miei concaptivi, io mi fingea lieto, ma appena rientrato nel mio antro un peso inenarrabile di dolore mi piombava sull’anima.