Pagina:Le mie prigioni.djvu/198

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Capo LV.

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Il commissario giunse alfine di Germania, e venne a dirci che fra due giorni partiremmo.

— Ho il piacere, soggiunse, di poter dar loro una consolazione. Tornando dallo Spielberg, vidi a Vienna S.M. l’Imperatore, il quale mi disse che i giorni di pena di lor signori, vuol valutarli non di 24 ore, ma di 12. Con questa espressione intende significare, che la pena è dimezzata.

Questo dimezzamento non ci venne poi mai annunziato officialmente, ma non v’era alcuna probabilità che il commissario mentisse; tanto più che non ci diede già quella nuova in segreto, ma conscia la Commissione.

Io non seppi neppur rallegrarmene. Nella mia mente erano poco meno orribili sett’anni e mezzo di ferri, che quindici anni. Mi pareva impossibile di vivere sì lungamente.

La mia salute era di nuovo assai misera. Pativa dolori di petto gravi, con tosse, e credea lesi i polmoni. Mangiava poco, e quel poco nol digeriva.