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Pagina:Le mie prigioni.djvu/87

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Capo XXIV.

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Ah sì! le cure d’un processo criminale sono orribili per un prevenuto d’inimicizia allo Stato! Quanto timore di nuocere altrui! quanta difficoltà di lottare contro tante accuse, contro tanti sospetti! quanta verosimiglianza che tutto non s’intrichi sempre più funestamente, se il processo non termina presto, se nuovi arresti vengono fatti, se nuove imprudenze si scoprono, anche di persone non conosciute ma della fazione medesima!

Ho fermato di non parlare di politica, e bisogna quindi ch’io sopprima ogni relazione concernente il processo. Solo dirò, che spesso dopo essere stato lunghe ore al costituto, io tornava nella mia stanza, così esacerbato, così fremente, che mi sarei ucciso, se la voce della religione e la memoria de’ cari parenti non m’avessero contenuto.

L’abitudine di tranquillità, che già mi pareva a Milano d’avere acquistato, era disfatta. Per