Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/249

Da Wikisource.

229

Noto gli è il grado che occupate nel mondo, e posso assicurarvi che il suo non è indegno della vostra parentela. Se le mie preci, o signora, possono qualche cosa su voi, io le unisco alle sue, e vi supplico di non ricusare l’offerta di volerlo per consorte.

«Dopo la morte di mio marito, non erami mai caduto in pensiero di rimaritarmi; ma non ebbi la forza di ricusare una sì leggiadra persona. Dato ch’ebbi il consenso con un silenzio accompagnato da vivo rossore, la giovane battè le mani; si aperse subito un gabinetto, e ne uscì un giovane di maestoso aspetto e di tanta grazia, che mi reputai felice d’aver fatta sì bella conquista. Mi sedè vicino, e conversando seco lui, conobbi che il suo merito superava di gran lunga quanto me ne aveva detto sua sorella.

«Appena questa vide ch’eravamo l’un dell’altro contenti, battè per la seconda volta le mani; entrò un cadì (1), il quale stese il nostro contratto di matrimonio, lo firmò, e fecelo pure firmare da quattro testimonii da lui condotti. La sola cosa che il nuovo mio sposo volle da me fu che non mi facessi vedere, nè parlassi ad altr’uomo fuor di lui, e mi giurò che a tal condizione avrei ogni motivo di lodarmene. Il nostro matrimonio fu dunque conchiuso di tal guisa, e così io fui la principale attrice delle nozze alle quali era stata soltanto invitata.

«Un mese dopo il nostro connubio, avendo bisogno di qualche stoffa, chiesi al marito il permesso di uscire per farne acquisto; avendomelo egli accordato, presi per compagna la vecchia dama di cui ho già parlato, ch’era di casa, e due delle mie schiave. Quando fummo nella contrada de’ mercanti, la vecchia mi disse: — Mia buona signora, se cercate

  1. Questa parola araba, kadi, significa giudice. È il nome che si dà ai giudici delle cause civili in quasi tutto l’Oriente; essi fanno inoltre le funzioni di notai.