Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/359

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essere vostro visir. Una volta ebbimo un alterco, il quale fu cagione ch’egli sparisse tutt’a un tratto, e da quel tempo non n’ehbi più nuova alcuna, se non che quattro giorni fa seppi esser egli morto a Balsora nella dignità di gran visir del sultano di quel regno. Egli ha lasciato un figlio; e siccome c’impegnammo fin d’allora ambedue di maritare insieme i nostri figliuoli, supponendo di averne, sono persuaso ch’egli sarà morto coll’intenzione di fare questo matrimonio. Laonde vorrei dal canto mio compiere la promessa, e scongiuro vostra maestà a volerlo permettere. Sono in questa corte molti altri signori, che hanno figliuole com’io, e cui potete onorare della vostra parentela. —

«Il sultano d’Egitto fu estremamente adirato contro Schemseddin Mohammed......»

Scheherazade tacque a tal passo, vedendo comparire il giorno. La notte successiva, ripreso il filo della sua narrazione, disse al sultano dell’Indie, facendo sempre parlare il visir Giafar al califfo Aaron-al-Raschid:


NOTTE XCIX


— «Il sultano d’Egitto, offeso del rifiuto e dell’ardire di Schemseddin Mohammed, gli disse, con un trasporto di collera che non seppe frenare: — Così dunque rispondete alla bontà che mi degno esternarvi, volendo imparentarmi con voi? Saprò vendicarmi della preferenza che osale dare ad un altro, e giuro che vostra figlia non avrà altro marito che il più vile e deforme di tutti i miei schiavi.» Ciò detto, licenziò bruscamente il visir, il quale tornò a casa pieno di confusione e crudelmente mortificato. Oggi il sultano