Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/735

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veruna conoscenza, non che interesse alcuno di farne. Accetto dunque l’offerta, e rimase col giardiniere; attendendo la partenza del vascello mercantile per l’isola d’Ebano, occupavasi di giorno a lavorare il giardino; e la notte, che nulla distoglievalo dal pensare alla sua cara consorte, la passava nel cordoglio, in sospiri ed in lagrime. Noi lo lasceremo in quel luogo per tornare alla principessa Badura, che lasciammo addormentata nella sua tenda.


STORIA

DELLA PRINCIPESSA BADURA, DOPO LA SUA SEPARAZIONE DAL PRINCIPE CAMARALZAMAN.


«La principessa dormì lungo tempo, e svegliatasi, maravigliò assai che Camaralzaman non fosse con lei. Chiamò le sue donne, e chiese loro se non sapessero ove si trovasse. Mentre l’assicuravano di averlo veduto entrare, ma non ad uscire, si avvide ella, ripigliando la sua cintura, che il borsellino era aperto, e guardatevi, più non vi trovò il suo talismano; non dubitò essa che Camaralzaman non lo avesse preso per vedere cosa fosse, e che tra poco glielo avrebbe riportato. Lo aspettò dunque fino a sera con grande impazienza, e non potendo comprendere qual cosa lo obbligasse a starsene tanto da lei lontano, quando vide ch’era già notte oscura, e non tornava, n’ebbe un’afflizione da non potersi dire. Maledisse mille volte il talismano, e colui che lo aveva fatto; e se il rispetto non l’avesse trattenuta, avrebbe anche imprecato contro la regina sua madre, che fatto avevale sì funesto presente. Desolata all’estremo di

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