Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/742

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marito? Un’altra, nel mio caso, trovandosi, non dirò offesa, ma oltraggiata in un lato tanto sensibile, avrebbe una bella occasione di vendicarsi, abbandonandovi al vostro infausto destino; ma quand’anche non vi amassi quanto vi amo, buona com’io sono, e pietosa per le disgrazie delle persone a me le più indifferenti, non lascerò di avvertirvi che il re mio padre è irritatissimo del vostro procedere, e ch’egli non aspetta se non domani per farvi sentire, se continuate di tal guisa, il peso della giusta sua collera. Fatemi dunque la grazia di non mettere alla disperazione una principessa che non può far a meno di amarvi. —

«Tale discorso mise in un imbarazzo inesprimibile la principessa Badura, la quale non dubitò della sincerità di Haiatalnefus: la freddezza dal re Armano dimostratale in quel giorno, le avea pur troppo fatto conoscere l’eccesso del suo malcontento. Unica via di giustificare la propria condotta era quello di palesare ad Haiatalnefus il proprio sesso; ma sebbene avesse preveduto d’essere una volta o l’altra costretta a venirne a siffatta dichiarazione, l’incertezza nondimeno in cui trovavasi, se la principessa l’avrebbe presa in sinistra od in buona parte, la faceva tremare. Quando però ebbe ben considerato, che se il principe Camaralzaman viveva ancora, bisognava di necessità che venisse all’isola d’Ebano, per recarsi ai regno di Schahzaman; ch’essa doveva conservarsi per lui; e che non poteva farlo se non iscoprivasi alla principessa Haiatalnefus, arrischiò tal mezzo.

«Siccome Badura era rimasta interdetta, Haiatalnefus, impaziente, stava per riprendere il discorso, quando quella la interruppe colle seguenti parole: — Amabile e troppo vezzosa principessa, ho torto, lo confesso, e mi condanno da me medesima; ma spero che mi perdonerete, e conserverete il segreto che palasar vi debbo per mia giustificazione. —