Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/778

Da Wikisource.

364


«— Vi ringrazio infinitamente,» rispose il principe Assad, «della buona volontà che mi dimostrate: mi rimetto intieramente in voi, e son pronto a venire dove vi parrà. —

«Il vecchio, continuando a camminare con Assad al fianco, se la rideva sotto la barba; e nel timore che questi non se ne avvedesse, lo interteneva di diverse cose, affin di mantenerlo nella buona opinione dal giovane per lui concepita.

«Bisogna confessare,» gli diceva; «che la vostra fortuna è grande d’esservi rivolto piuttosto a me che ad un altro. Ringrazio Iddio che mi abbiate incontrato: quando sarete a casa mia, saprete perchè vi dico così. —

«Giunto finalmente il vecchio alla sua casa, introdusse Assad in un’ampia sala, ove questi vide quaranta vecchi che facevano cerchio intorno ad un fuoco acceso, e l’adoravano.

«A quello spettacolo, non provò il principe Assad minor orrore vedendo uomini privi abbastanza di buon senso da rendere il loro culto alla creatura preferibilmente al creatore, che spavento nel conoscersi ingannato e trovarsi in quell’abbominevole luogo.

«Mentre Assad stava immobile per istupore; lo scaltro vecchio salutò i quaranta vecchi. — Divoti adoratori del Fuoco,» disse loro, «ecco un giorno di gaudio per noi! Dov’è Gazban?» soggiunse. «Lo si faccia venire. —

«A quelle parole, pronunciate ad alta voce, un negro, che avevale udite dal di sotto della sala, comparve; e costui, ch’era Gazban in persona, non ebbe appena veduto l’attonito Assad, che comprese perchè lo avessero chiamato. Gli corse addosso, lo gettò a terra con un potente schiaffo, e gli legò le braccia con maravigliosa celerità; quand’ebbe fi-