Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/178

Da Wikisource.

160

«Alzaronsi la regina e Beder, ed andarono a mettersi a mensa. Era questa d’oro massiccio, ed i piatti della medesima materia. Mangiarono, ma non bevvero quasi fino alle frutta; allora la regina, facendosi empire l’aurea coppa di prelibato vino, dopo aver bevuto alla salute del re Beder, la fece colmare di nuovo senza lasciarla, e gliela presentò. La ricevette il principe con molto rispetto, e con un profondo inchino le dinotò che reciprocamente beveva alla di lei salute.

«In pari tempo, entrarono dieci donne cogli strumenti, coi quali fecero un grato concerto unitamente alle voci loro, mentr’essi continuarono a bere fino a notte inoltrata. A forza di bere, riscaldaronsi infine tanto l’una e l’altro, che insensibilmente Beder dimenticò che la regina fosse maga, e più non la riguardò se non come la più bella donna che esistesse al mondo. Appena la regina ebbesi accorta di averlo condotto al punto cui desiderava, accennò agli eunuchi ed alle donne di ritirarsi; obbedirono quelli, e Beder ed essa coricaronsi insieme.

«Alla domane, la regina ed il principe andarono al bagno appena furano alzati, ed uscendone, le donne che avevano servito il re, gli presentarono biancheria nitida ed un abito de’ più magnifici. La regina, che aveva anch’ella indossato un altro abito più sfarzoso di quello del giorno prima, venne a prenderlo, ed andati insieme al suo appartamento, fu loro imbandito un sontuoso pasto, dopo il quale passarono piacevolmente la giornata passeggiando in giardino, ed in varie sorta di divertimenti.

«La regina Laba trattò in questa guisa il re Beder per quaranta giorni consecutivi, com’era solita di fare con tutti i suoi amanti. La notte del quarantesimo, mentre stavano a letto, credendo la maga che Beder dormisse, si alzò senza far rumore; ma il giovane, che