Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/361

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quei quattro sceicchi sono veri ipocritoni. Vorrei saper ben io chi m’ha portato in questo luogo? Dio sia lodato di tutto! Ma quanto v’ha di vero è ch’io sono certissimamente il Commendatore de’ credenti, e tutte le tue ragioni non mi persuaderanno del contrario. —

«La madre, non potendo indovinare, nè immaginarsi nemmeno perchè suo figlio sostenesse con tal ostinazione e con tanta asseveranza d’essere il Commendatore de’ credenti, più non dubitò che non avesse perduto il senno, udendolo parlar di cose che nella mente di lei erano incredibili, sebbene in quella di Hassan avessero il loro fondamento. E in tal pensiero: — Figliuolo,» gli disse, «prego Iddio che abbia pietà di voi e vi faccia misericordia. Deh! cessate da un discorso sì privo di buon senso. Rivolgetevi a Dio; domandategli perdono, e che vi conceda la grazia di parlare come un uomo ragionevole. Che cosa direbbesi di voi se vi udissero favellare in tal guisa? Non sapete che i muri hanno le orecchie? —

«Rimostranze sì belle, lungi dall’acchetare lo spirito di Abu Hassan, non servirono se non ad inasprirlo vie maggiormente, ed adirandosi con più violenza contro la madre: — Vecchia,» le disse, «ti ho già avvertita di tacere; se continui ancora, mi alzerò e ti tratterò in un modo che te ne risentirai per tutto il resto de’ tuoi giorni. Sono il califfo, il Commendatore de’ credenti, e devi credermi quando te lo dico. —

«La buona donna, la quale vide che il figliuolo deviava sempre più dal suo buon senno invece di rientrarvi, si diè in preda ai pianti ed alle lagrime; e percuotendosi il volto ed il petto, mandava esclamazioni che manifestavano il suo stupore, ed il dolore profondo di veder Abu in quella terribile alienazione mentale.