Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/485

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alla fine osservata. Ciò è tanto più probabile, non essendovi se non quelli, i quali voleano presentar le suppliche, che si avvicinassero al sultano, ciascuno a sua volta, per trattare la loro causa in persona; e la madre di Aladino non era in tal caso.

«Quel giorno in fine, sciolto il consiglio, quando il sultano fu rientrato nel proprio appartamento, disse al gran visir: — È già qualche tempo che noto una certa donna, la quale viene regolarmente ogni giorno in cui tengo il consiglio, e porta qualche cosa avvolta in un pannolino; se ne sta in piedi dal principio alla fine dell’udienza, e mi si colloca sempre dirimpetto; sapete cosa voglia? —

«Il gran visir, il quale non ne sapeva più del sultano, non volle però restar dal rispondere. — Sire,» gli disse, «vostra maestà non ignora che le donne formulano spesso lagnanze sopra argomenti da nulla; questa probabilmente viene a portare a vostra maestà il suo reclamo, perchè le sia stata venduta farina cattiva, oppure su qualche altro torto di altrettanta poca entità.» Il sultano non si accontentò di tale risposta — Il primo giorno di consiglio,» ripigliò egli, «se torna quella donna, non mancate di farla chiamare, ond’io possa udirla.» Non rispose il gran visir se non baciando la mano, e mettendosela sul capo, per dinotare essere disposto a perderlo se mancava agli ordini del padrone.

«La madre di Aladino erasi già formata tal abitudine di comparire al consiglio davanti al sultano, che contava per nulla il proprio incomodo, purchè potesse far conoscere al figlio ch’essa nulla tralasciava di quanto da lei dipendesse per compiacerlo. Tornò dunque al palazzo il giorno di consiglio, e si mise all’ingresso del divano, rimpetto al sultano, secondo il solito.

«Il gran visir non aveva ancora cominciato a ri-