Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/494

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zienza quell’istante, non soffrì che il figlio del gran visir rimanesse coricato accanto alla principessa. — Prendi lo sposo,» disse al genio, «rinchiudilo nel cesso, e torna domattina un po’ prima dello spuntar del giorno.» Il genio levò subito fuor dal letto il figlio del gran visir in camicia, e lo trasportò nel luogo accennatogli da Aladino, dove lasciollo dopo avergli lanciato addosso un soffio ch’egli sentì dalla testa a’ piedi, ed il quale gli fu d’impedimento a moversi dal posto.

«Benchè la passione di Aladino per la principessa Badrulbudur fosse grande, pure non le tenne egli un lungo discorso, allorchè si vide solo con lei. — Non temete nulla, adorabile principessa,» le disse in appassionato accento; «qui siete in sicuro, e per quanto violento sia l’amore che sento per la vostra beltà e le attrattive vostre, non mi farà mai uscire dai limiti del profondo rispetto che vi debbo. Se mi vidi costretto,» soggiunse, «di venirne a questi estremi, non lo feci allo scopo di offendervi, ma sol per impedire che un ingiusto rivale non vi possedesse in onta alla parola data in mio favore dal sultano vostro padre. —

«La principessa, la quale non sapeva nulla di tali particolarità, prestò pochissima attenzione a tutto ciò che Aladino potè dirle, non essendo ella in grado di rispondergli: lo spavento e lo stupore, in cui era per un’avventura tanto sorprendente ed inaudita, l’avevano immersa in tale stato, che il giovine non potè cavarne una parola. Allora, preso tosto il partito di spogliarsi, si coricò al posto del figlio del gran visir, colla schiena rivolta alla principessa, dopo aver presa la precauzione di mettere fra la giovine e lui una scimitarra, quasi a dimostrarle che meritava d’essere punito se avesse attentato al di lei onore.

«Contento Aladino di aver così privato il suo ri-