Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/556

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principessa; fu subito aperta, ed Aladino salì alle di lei stanze. Non è possibile esprimere la gioia che provarono quei due teneri sposi rivedendosi dopo essersi creduti separati per sempre. Si abbracciarono più volte, e si diedero tutte le dimostrazioni d’amore e di tenerezza che si possono immaginare, dopo una separazione sì trista ed inaspettata come la loro. Dato tregua infine a quegli amplessi, misti a lagrime di gioie, si misero a sedere, ed Aladino, prendendo la parola: — Principessa,» disse, «prima di discorrere d’altra cosa, vi supplico, in nome di Dio, tanto pel vostro proprio interesse e per quello del sultano vostro rispettabile padre, quanto pel mio in particolare, a dirmi cosa avvenne d’una vecchia lucerna, da me posta sulla cornice del salone dalle ventiquattro finestre, prima di andar a caccia?

«— Ah, caro sposo!» rispose la donna; «ben dubitai che la nostra disgrazia reciproca proveniva da quella lucerna, e ciò che mi dispera si è d’esserne io medesima l’origine! — Principessa,» rispose Aladino, «non imputatevene la cagione, ella è tutta mia, e doveva essere più sollecito a custodirla; ma ora non pensiamo che a riparare a codesta perdita, ed a tal fine fatemi il favore di raccontarmi come accadde la cosa, ed in quali mani la lampada sia caduta. —

«Allora Badrulbudur narrò al consorte com’era successo il cambio della lucerna vecchia colla nuova, ch’essa fecesi portare per mostrargliela; e come avvedutasi, la notte seguente, del trasporto del palazzo, si fosse alla mattina trovata nel paese ignoto, dove in quel momento gli parlava, e ch’era l’Affrica: particolarità da lei saputa dalla bocca stessa del traditore, che colla magica sua arte ve l’aveva trasportata.

«— Principessa,» disse, interrompendola, Aladino, «mi avete fatto conoscere il traditore al sol nominarmi che mi trovo in Affrica con voi. È il più