Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/557

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perfido degli uomini. Ma non è questo il tempo nè il luogo di farvi una più ampia pittura delle sue iniquità. Vi prego soltanto di dirmi cosa abbia fatta della lucerna, e dove l’ha posta. — La porta avvolta preziosamente in seno,» rispose Badrulbudur, «e posso assicurarvene, essendosela tirata fuori in mia presenza per menarne vanto.

«— Principessa,» ripigliò allora Aladino, «non mi fate una colpa per le mie continue importune domande; esse sono egualmente importanti per voi e per me. Venendo ora a ciò che più particolarmente m’interessa, ditemi, ve ne scongiuro, come siete trattata da codesto insigne ribaldo? — Dacchè mi trovo in questo luogo,» riprese la principessa, «ei non mi si presentò davanti che una sola volta al giorno; e son persuasa che la poca soddisfazione ricavata dalle sue visite, fa sì che non m’importuni più di sovente. Tutti i discorsi che ogni volta mi tiene non tendono se non a persuadermi di rompere la fede giurata, e prenderlo in isposo, volendo farmi intendere che non devo sperare di mai più rivedervi, che più non vivete, e che il sultano mio padre vi ha fatto tagliar la testa. Aggiunse, per giustificarsi, che voi siete un ingrato, che la vostra fortuna a lui solo la dovete, e mille altre cose che gli lascio dire. E siccome non riceve da me per tutta risposta se non le mie dolorose querele ed i miei pianti, è costretto ad andarsene mal soddisfatto come quando giunge. Non dubito però non sia sua intenzione di lasciar passare i miei più vivi dolori, nella speranza che cangerò sentimento, ed usare poi finalmente la violenza se continuo a resistergli. Ma, caro sposo, la vostra presenza ha già dissipate le mie inquietudini.

«— Mia diletta,» interruppe Aladino, «confido ciò non sia indarno, poichè credo aver trovato il modo di liberarvi dal vostro e mio nemico. Ma a tal