Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/666

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«Si arrese Saadi di buona fede, e riavendosi dalla sua incredulità, disse a Saad: — Vi cedo, e con voi riconosco che il denaro non è sempre un mezzo sicuro per accumularne dell’altro e diventar ricco. —

«Quando Saadi ebbe finito: - Signore,» gli dissi, «non oserei proporvi di riprendere le trecento ottanta pezze che a Dio piacque di far oggi ricomparire per disingannarvi dall’opinione della mia mala fede. Sono persuaso che non me ne faceste dono coll’intenzione di poi restituirvele. D’altra parte, non intendo approfittarne, contento come sono di ciò che egli mi ha in diverso modo mandato; ma spero approverete ch’io le distribuisca domani ai poveri, acciò Iddio ce ne dia ad entrambi la ricompensa. —

«I due amici dormirono in casa mia anche per quella notte, ed il giorno susseguente, dopo molti abbracciamenti, tornarono alle case loro, contentissimi del l’accoglienza da me loro usata, e di aver conosciuto che io non abusava della fortuna, di cui, dopo Dio, andava ad essi debitore. Nè ho mancato di recarmi a ringraziarli ciascuno in particolare; e da quel tempo ho per grand’onore il permesso da essi datomi dì coltivare la loro amicizia e continuare a visitarli. —

«Il califfo Aaron-al-Raschid prestava a Kodjah Massan tal attenzione, che non avvidesi del termine della di lui storia se non dal suo silenzio: allora gli disse: — Kodjah Hassan, è molto tempo ch’io nulla sentii che mi recasse tanto piacere quanto le vie maravigliose por le quali Iddio si compiacque di renderti felice in questo mondo. A te tocca continuare a rendergliene grazie col buon uso che fai de’ suoi benefizi. Mi piace farti sapere che il diamante, il quale formò la tua fortuna, è nel mio tesoro; e, da parte mia, sono contentissimo di conoscere per qual mezzo vi sia entrato. Ma poichè può anche darsi che nello spirito di Saadi rimanga ancora qualche dubbio sulla