Pagina:Le mille ed una notti, 1852, III-IV.djvu/798

Da Wikisource.

380


veramente dire che non abbia prezzo, ed è certo che chi lo possiede, possiede un tesoro. In fatti, non v’ha infermo afflitto da qualunque malattia mortale esser possa, come da febbre continua, febbre scarlattina, pleurisia, peste ed altri mali di tal natura, che, anche moribondo, esso non guarisca, ed a cui non faccia sol momento racquistare la salute tanto perfettamente come se mai non fosse stato malato in vita sua; e ciò si fa pel mezzo più facile del mondo, bastando semplicemente a darlo da fiutare al l’infermo.

«— Se vi si dovesse credere,» riprese Ahmed, «desso è un pomo di virtù maravigliosa, e si può dire appunto che non abbia prezzo; ma su cosa può fondarsi un galantuomo par mio, che avesse voglia di comprarlo, onde persuadersi che non vi sia inganno, nè esagerazione nell’elogio che voi ne fate?

«— Signore,» il banditore rispose, «la cosa è notoria ed avverata in tutta la città di Samarcanda; e senza andar più innanzi, interrogate tutti i mercatanti che stanno qui raccolti; udrete ciò ch’essi vene diranno, e ne troverete di quelli che non vivrebbero, com’essi medesimi ponno attestare, se non si fossero serviti di questo stupendo antidoto. Per farvi meglio comprendere cosa esso sia, dovete sapere ch’è il frutto dello studio e delle veglie d’un filosofo celeberrimo di questa città, il quale, consacratosi per tutto il corso della vita alla conoscenza delle virtù delle piante e de’ minerali, pervenne finalmente a formarne la composizione che vedete, pel cui mezzo ha fatte in questa città cure sì maravigliose, che la memoria mai non ne cadrà in obblio. Una morte istantanea, che non gli diè il tempo d’usare egli medesimo del suo sovrano rimedio, lo rapì non ha guari; e la sua vedova, cui lasciò con iscarsi beni di fortuna e carica di buon numero