Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/115

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«Così la brigata proseguì il suo cammino, ma cominciò a scemare ogni giorno; imperocchè i signori, venuti, come abbiam detto, da diverse regioni, dopo avere, ciascuno in particolare, reiterate alla principessa le proteste di sincera gratitudine, presero commiato da lei e dai suoi fratelli l’un dopo l’altro, mano mano che incontravano le strade per le quali erano venuti; intanto la principessa ed i principi Bahman e Perviz continuarono la loro, sinchè giunsero a casa.

«La giovane pose prima la gabbia nel giardino, di cui abbiam parlato; e siccome la sala, ove poi trasportolla, trovavasi da quella parte, appena l’uccello ebbe fatto udire il suo canto, usignuoli, fringuelli, allodole, capinere, cardellini ed un’infinità d’altre specie del paese vennero ad accompagnarlo coi loro gorgheggi. Quanto al ramoscello, lo fece in sua presenza piantare in un sito del giardino, poco lontano dalla casa; ed esso vi mise radice, divertendo in poco tempo un grosso albero, le cui foglie ben presto tramandarono la stessa armonia ed il medesimo concerto dell’albero, dal quale era stato spiccato. Circa all’ampolla dell’acqua gialla, essa fece preparare una gran vasca di bellissimo marmo, e vi versò poi tutta l’acqua gialla contenuta nell’ampolla. Subito cominciò questa a gorgogliare e crescere gonfiandosi, e giunta agli orli della vasca, si sollevò dal mezzo in uno stupendo zampillo dell’altezza di venti piedi, ricadendo, e continuando così senza che l’acqua traboccasse.

«La nuova di tali maraviglie presto si sparse nei dintorni, e siccome la porta della casa, come anche quella del giardino, non erano chiuse ad alcuno, in breve una grande affluenza di gente accorse ad ammirarle.

«In capo ad alcuni giorni, i principi Bahman e Perviz, rimessi dalle fatiche del viaggio, ripresero la