Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/191

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questa donna,» pensai, «perch’ella mi faccia dono di mille zecchini, soltanto per ottenere un semplice bacio.» Poscia, volgendole la parola; continuai:

«— Madama, io non posso ricusarvi una cosa sì lieve, ed alla quale sembra attacchiate tanta importanza. Io desidero che questo bacio possa calmare il vostro cuore, e farvi ricuperare il sonno.» La donna allora mi si avvicinò, ma invece di baciarmi, mi morse con tutta la forza, mi strappò un pezzetto di carne della guancia e fuggì. Il dolore mi fe’ gridare; lacerai un fazzoletto, e mi fasciai la ferita.

«In quel momento giunse la vecchia, e rimase sorpresa dello stato in cui mi vedeva. Io le dissi che, aprendo la mattina la bottega, una caviglia di ferro m’era sfuggita di mano, e che fortunatamente non mi avea offeso l’occhio, m'a graffiata invece la guancia. — Perchè,» mi diss’ella, «non fate aprire la bottega dal vostro schiavo?» L’assicurai che non era nulla, che Dio mi aveva salvato dal maggior pericolo, ed essere pronto a seguirla.

«Quando le schiave mi videro entrare, parvero molto afflitte, e cominciarono a dolersi per la mia ferita. La mia sposa me ne chiese la cagione, ed io le ripetei quanto detto avea alla vecchia, soggiungendo quella graffiatura non meritare che se ne menasse tanto chiasso. — Ma che cosa portate sotto al braccio?» mi chies’ella. — È una cassettina da me comprata oggi: guardatela. — Quanto costa? — Perchè me lo domandate? mi costa mille zecchini. — Evvia, volete burlarmi. — In verità, mi costa mille zecchini; perchè dovrei mentire?

«— Di’ piuttosto,» continuò la mia sposa, volgendomi sguardi furibondi, «che tu hai data la guancia a baciare in cambio di questa cassetta. Oh il più spregevole degli uomini! dare la tua guancia da baciare ad una donna per una cassetta! Ingrato! la