Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/212

Da Wikisource.

196


qual modo potè commetterlo, v’immergerò questo pugnale nel seno. —

«La principessa, spaventata, narrò al padre che tutte le notti veniva levata col suo letto, e trasportata in una casa a lei ignota, vicino ad un giovane più bello del sole, e che poscia si trovava nella propria camera allo spuntare del giorno; ma che non sapeva come tuttociò si operasse.

«Il califfo fu sbalordito di tal confessione della figlia. Mandò a cercare il suo visir, uomo di spirito, abile ed intelligente, e nel quale riponeva molta fiducia, e gli partecipò quanto aveva udito, domandandogli cosa credeva a proposito di fare in quella circostanza.

«Il visir, riflettendo qualche tempo, disse al califfo: — Principe, sol coll’astuzla voi potrete scoprire il luogo nel quale vostra figlia viene così trasportata: ho immaginato un mezzo semplice, ma che deve riuscire; si pigli un sacchetto, e lo si riempia di miglio; lo si attacchi al letto di vostra figlia, vicino alla testa, e lo si disponga convenevolmente, lasciandolo semiaperto, affinchè, quando il letto sarà portato via, il miglio si spande tanto nell’andare che nel tornare, e c’insegni in tal modo la strada che dal vostro palazzo conduce alla casa che cercate. —

«Il califfo lodò la sagacia del visir, trovò ottimo l’espediente, e non dubitando del successo, ne affidò l’esecuzione ad una persona intelligente, la quale ebbe cura che la principessa non venisse a saperne cosa alcuna.

«Giunta la notte, il letto fu portato via come il solito. All’indomani, allo spuntar del giorno, il medico condusse il giovane al bagno, secondo l’uso, e gli disse essersi conosciuto che la principessa era incinta, aversi adoperata l’astuzia per iscoprire la sua casa, e che stavasi per fargli un brutto giuoco.