Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/293

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molto tempo al suo delitto, prova infine la sorte del re Dadbin e del suo visir.

«— Non conosco questa storia,» disse Azadbakht.


STORIA

DEL RE DADBIN O DELLA VIRTUOSA AROA.


«— Sire,» continuò il giovane intendente, «un re del Tarabestan1, di nome Dadbin, aveva due visiri, uno dei quali chiamano Zorghan l’altro Cardan. Zorghan aveva una figlia che passava non solo per la più bella ragazza del suo tempo, ma inoltre per la più saggia e virtuosa. Queste doti erano in lei sostenute da una grande pietà: praticava tutti gli esercizi di religione, osservava esattamente i digiuni, e faceva spesso le sue preci con fervore.

«Dadbin, avendo udito parlare della bellezza e della virtù di Aroa (tal era il nome di quella rara fanciulla), mandò a cercare il visir, suo padre, e gliela chiese in isposa. A quella domanda, il ministro si prosternò davanti al re, gli disse che sarebbe stato assai onorato di quella parentela, e lo pregò di permettergli soltanto di parlarne alla figlia. Il re vi acconsentì, a condizione che gli recasse subito la risposta.

«Aroa, saputo il pensiero del re, disse al visir: — Padre, io non ho alcuna inclinazione pel matrimonio; ma se volete darmi uno sposo, sceglietelo in un grado inferiore al vostro; essendo a me inferiore per nascita e ricchezze, avrà maggiori riguardi e non prenderà nessun’altra moglie. Un sovrano, invece, mi

  1. Provincia di Persia: l’antica Ircania