Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/340

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non avrebbe potuto ritardarla; così pure tutta la malvagità de’ vostri visiri non potrebbe affrettarla. È la sorte che provò il crudele Balavan, figlio primogenito del re Soleiman-Schah: tutto il suo odio, tutti i suoi attentati contro la vita del giovane principe, suo nipote, furono inutili: Dio lo ritirò dalle porte della morte, e gli conservò la vita fino al termine fissato da’ suoi decreti.

«— Tutte le tue astuzie e le tue parole,» disse Azad-bakht, «saranno in breve inutili; frattanto udrò volentieri il racconto di questa storia. —

«Il giovane continuò a parlare in questi termini:

STORIA

DI SOLEIMAN-SCHAH.

«— Solelman-Schah, re di Persia, aveva un fratello che molto amava, e nel quale riponeva gran fiducia. Questo fratello, sì caro al suo cuore, morì, lasciando una sola figlia, che raccomandò alla tenerezza di Soleiman. Questi, il quale aveva due soli figli maschi, amava Schah-Katon (era il nome di sua nipote) come se gli fosse stata figlia, e prendeva la maggior cura della sua educazione.

«La principessa corrispose alla tenerezza del re suo zio, e superò di molto la di lui aspettativa; dotata delle più felici disposizioni naturali, acquistò bentosto tutte le cognizioni convenienti al suo sesso ed al suo grado. Ai talenti dello spirito, alle qualità del cuore, essa aggiungeva tutta la leggiadria del corpo, «poteva passare per la più bella creatura de’ suoi tempi.

«Soleiman-Schah, vedendo la nipote in età da marito, risolse di farle sposare uno de’ figli. Entrato